Arci Servizio Civile crede, sin dai tempi dell’obiezione di coscienza, nell‘importanza della formazione durante l’intero percorso di Servizio Civile Nazionale. A partire dalla formazione generale che fornisce le linee guida su quelli che sono i valori fondanti dell’esperienza di SCN, proseguendo con la formazione specifica che caratterizza ciascun progetto in maniera peculiare e funzionale a ciò che il volontario andrà a svolgere, concludendo, non per ordine di importanza, con la formazione in itinere. Con quel bagaglio di conoscenze e competenze, cioè, che si apprendono strada facendo stando a contatto con chi svolge quelle attività da lungo tempo.
Tra i vari temi che la formazione tratta, dalla legalità alla gestione dei conflitti, dall’esclusione ed emarginazione alla ciitadinanza attiva, passando per il tema della protezione civile e dell’impegno civico individuale, il tema identitario della formazione in Arci Servizio Civile è la nonviolenza.
La nostra società, il nostro modello di sviluppo, i nostri stili di vita sono permeati da una violenza diffusa. La violenza è dappertutto. Caratterizza le relazioni internazionali e quelle interpersonali, il rapporto con l’ambiente ed il territorio, persino lo sport ed il tempo libero. Per questo stupisce lo stupore di quei tanti osservatori o commentatori che in occasione di clamorosi fatti di sangue si domandano le ragioni di eventi apparentemente fuori dalla logica. Una logica invece c’è ed è da ricercare nella violenza “sottopelle” presente nella nostra quotidianità.
La nonviolenza pertanto non è un tema, è il tema. E’ l’elemento che più di ogni altro distingue la nostra idea di cittadinanza e di partecipazione, la nostra idea di pace e di impegno civile.
In un epoca di estremizzazione dei conflitti (sociali ed internazionali), di radicalizzazione delle “fedi”, solo una pratica di impegno civile nonviolento consente di essere radicali e coerenti, di difendere e sostanziare quei principi universali sanciti dalla Costituzione Italiana.
Il filo conduttore della formazione in Arci Servizio Civile risiede pertanto nel binomio violenza/nonviolenza. La violenza dell’illegalità, la violenza del potere e quella delle rivolte violente, la violenza delle democrazie violente, la violenza delle norme e delle culture che escludono e marginalizzano, la violenza della guerra, la violenza che devasta il territorio.
Dall’altra parte la nonviolenza delle lotte nonviolente, la disobbedienza civile, le forme alternative di partecipazione democratica, la tolleranza laica, la soluzione nonviolenta dei conflitti, la protezione civile della comunità e del territorio, la costruzione di comunità e di legami sociali, il recupero della dimensione di gruppo, la logica progettuale come modalità nonviolenta di partecipazione.
[Testo tratto da “Il filo rosso della formazione generale di Arci Servizio Civile]
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