Volontari in servizio civile: come riconoscere le competenze di cittadinanza e di coesione sociale

Sono 200 i ragazzi impegnati in progetti di servizio civile che entreranno a far parte del progetto “I giovani, il Terzo Settore: le competenze civiche e trasversali per un futuro più coeso”, provenienti da 17 Regioni che esprimono la varietà delle situazioni territoriali, con profili differenti, fra l’altro, per età, genere, livello di istruzione formale, tipologia di progetti a cui partecipano.

Validare le competenze
Un’iniziativa sperimentale, finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con l’Avviso 2.2020, la cui realizzazione è affidata all’associazione di promozione sociale ASC (Arci Servizio Civile) con l’obiettivo di costruire un meccanismo di validazione delle competenze di cittadinanza e di coesione sociale che i giovani impegnati nel servizio civile universale acquisiscono nel corso del loro impegno a favore della comunità.
Il progetto dà continuità alla sperimentazione realizzata da ASC Aps con 60 operatori/trici volontari/ie nel 2019, documentata nel libro “Analisi e innovazione dei processi formativi del terzo settore: competenze strategiche degli operatori volontari in servizio civile”, di Paolo Di Rienzo, Patrizia Bertoni, Licio Palazzini, curato dal Forum Nazionale del Terzo Settore e dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre, (Lupetti Editore, 2021).

Ricostruire la partecipazione sociale
Il processo di validazione inoltre si colloca nel quadro valoriale di Next Generation Ue da cui discende anche il Pnrr italiano. Dotare le nuove generazioni di competenze di cittadinanza, indispensabili per ricostruire la partecipazione sociale e di competenze trasversali o strategiche (soft skills) per poi riconoscerle nei processi formativi e professionali significa accettare davvero la scommessa delle tre transizioni, sociale, ecologica, digitale, che ci possono dare un futuro di pace e coeso. Non solo. Sono sempre di più le imprese e le pubbliche amministrazioni italiane che richiedono e valorizzano questo tipo di competenze (come del resto avviene in Europa già da tempo).

Una opportunità a disposizione tutti
Al termine del progetto i 200 operatori/trici volontari/ie, in servizio potranno fare domanda di validazione di queste competenze, centrate su un referenziale validato dagli autorevoli soggetti che compongono il Comitato di indirizzo e valutazione, aiutati/e da adulti che li/le accompagneranno nella messa in trasparenza di queste competenze, attraverso un mix di colloqui in presenza e on line.
Questa sperimentazione verrà poi messa a disposizione del Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale, il Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri deputato alla attuazione del Servizio Civile Universale, affinché ne valuti la scientificità, sostenibilità e riproducibilità aprendo la strada ad una validazione riconosciuta e inserita nei percorsi indicati dal decreto legislativo n. 13 del 16 Gennaio 2013 – art. 1, lett. B. In tal modo, in un futuro, speriamo prossimo, tutti/e gli/le operatori/trici volontari/ie che lo vorranno, potranno acquisire questa validazione, dando concreta applicazione al comma 2 dell’Art. 18 del Decreto Legislativo n. 40/2017.
Allo stesso modo, questa sperimentazione verrà messa a disposizione degli enti iscritti all’Albo del Servizio Civile Universale, a cominciare da quelli che già stanno facendo questo percorso, per costruire un nucleo di sperimentazione diversificato, in grado di sottoporre al Dipartimento molteplici modelli di intervento.

Non solo giovani
Questo progetto non si rivolge solo ai/lle giovani. Intende valorizzare le attività degli adulti che li/le accompagnano nel loro anno di servizio civile, portandoli/le ad ottenere eventuali crediti verso le qualificazioni regionali abilitate a svolgere nei diversi territori le funzioni di individuazione e validazione delle competenze valorizzando i percorsi del Terzo Settore anche come generatore utile all’acquisizione di nuove competenze.

Il percorso è stato pensato e verrà realizzato assieme a partner (INAPP, Dipartimento di Scienze della Formazione di Roma Tre, Università Cattolica, Fondazione Emit Feltrinelli, Social Hub) che contribuiranno alla definizione degli strumenti e al tutoraggio della loro applicazione e alla disseminazione nei mondi interessati dal positivo risultato della sperimentazione (Forum Nazionale del Terzo Settore, Assifero, Vita, CNESC, Fastweb, Associazione giovanile Mai dire Mai).
Il progetto si concluderà con un Rapporto e un evento finale nell’aprile del 2023.

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